ISTIOCITOMA FIBROSO MALIGNO

( MFH – Malignant fibrous histiocytoma ).

 

Un operaio di 55 anni, coniugato e padre di tre figli, si è presentato in ambulatorio per la recente comparsa di una neoformazione cutanea alla spalla sinistra.

Sintesi anamnestica. Non patologie di rilievo in passato, ha sempre goduto di buona salute. Lieve ipertensione normalizzata con la sola dieta iposodica. Intolleranza glucidica (padre diabetico).

Esame obiettivo. Tumefazione rotondeggiante di circa due centimetri di diametro a livello della porzione acromiale della clavicola sinistra, mobile sui piani sottostanti, non dolente. Linfonodi ascellari e clavicolari apparentemente indenni.

Esami di laboratorio. L’emocromo dà i G.B. a 5900, la VES a 15; Glicemia 120; per il resto degli esami, nulla da segnalare.

Si invia il paziente dal chirurgo per programmare l’asportazione della neoformazione, che viene effettuata in ambulatorio dopo circa quindici giorni.

Esame istologico. Istiocitoma fibroso maligno; margini di resezione non indenni.

Il paziente viene ricoverato per eseguire intervento chirurgico di resezione allargata. Non vi sono metastasi né ai linfonodi regionali né ai polmoni. Evoluzione clinica. Alla dimissione viene stilato da parte dell’oncologo un programma di follow-up, con una serie di controlli bioumorali e strumentali a distanza.

Il paziente riprende subito l’attività lavorativa senza manifestare  alcun problema. I controlli eseguiti sono nella norma.

Dopo un anno e mezzo circa, tuttavia, nella stessa sede della prima neoformazione, sotto la cicatrice, si avverte alla palpazione la presenza di una piccola tumefazione rotondeggiante, del diametro di circa un centimetro, poco mobile, non dolente. Immediatamente viene eseguita una biopsia, il cui esito depone per una recidiva di Istiocitoma fibroso maligno.

Il paziente viene nuovamente ricoverato e sottoposto ad intervento chirurgico di asportazione della neoformazione in blocco con tessuto muscolare del grande pettorale e del muscolo deltoide; viene eseguita anche una linfoadenectomia ascellare omolaterale per la stadiazione.

 2° Esame istologico. Recidiva sotto-cutanea e fasciale di Istiocitoma fibroso maligno con focale infiltrazione del piano muscolare sottostante  ( deltoide); limiti di resezione indenni; linfonodi indenni da neoplasia.

Il decorso operatorio è stato regolare; articolarità della spalla conservata.

Il paziente sta eseguendo chemioterapia adiuvante con epirubicina per via endovenosa a cicli mensili, sotto controllo oncologico. I primi controlli bioumorali e strumentali sono nella norma.

Diagnosi. Istiocitoma fibroso maligno o xantoma fibroso maligno o fibroxantosarcoma.

Commento. Questa neoplasia rappresenta circa il 20% di tutti i sarcomi. Origina prevalentemente dai tessuti molli profondi. A questo proposito è stato interessante notare, visitando la letteratura internazionale, l’origine di questo tumore, oltre che dalla cute e sotto-cute, da sedi quali la laringe, il cervello, i reni, i polmoni e le pleure, il fegato, le ossa, il cuore, le mammelle, la tiroide e il mediastino.

L’aspetto istologico è caratterizzato da intenso pleiomorfismo cellulare. Il quadro tipico mostra cellule fusate, aree di aspetto mixoide e, tra queste, tipici elementi istiocitici. Raramente il tumore appare costituito interamente da istiociti. Qualunque sia il quadro morfologico, è presente di solito un certo grado di anaplasia.

La prognosi è poco favorevole. Frequente è la recidiva locale e possono esserci metastasi ai linfonodi regionali e ai polmoni.

La terapia è chirurgica; la chemioterapia è il trattamento adiuvante da preferire.

 

 

                                                                     Dott. Emanuele Berbenni

                                                                              Montello (BG).